
Tre piani, pieno centro, vista Annunziata. Caratterisctiche: vuota. Disabitata da anni e regno dei piccioni. Nella Parma del Social house, “modello del welfare”, sei famiglie di immigrati in mattinata hanno occupato lo stabile.
Siamo nell’Oltretorrente, proprio sul piazzale della chiesa rimesso a nuovo di recente. Subito dopo l’ingresso gli occupanti – cinque famiglie della Tunisia e una della Costa D’Avorio (alcuni in foto) – hanno tirato fuori stracci e detersivi, anche se l’idea di ripulire questo posto farebbe drizzare i capelli a chiunque. Obiettivo: rendere la palazzina abitabile, trasformare in casa un ammasso di monnezza nel cuore della città. Con loro ci sono gli attivisti antisfratti della rete Diritti in Casa, gli stessi che in questi anni hanno cucito una pezza sugli squarci della rete assistenziale: “Per un normalissimo istinto di vita – dicono – queste famiglie sono state costrette a riprendersi da sole quello che sia il mercato che il pubblico continuano a negare loro, cioè un accesso ad un alloggio commisurato al loro reddito”.
villL’indirizzo è Borgo Poi 4, vicoletto che punta dritto sulla fiancata dell’Annunziata. “L’edificio pare fosse di prorietà di un’agenzia immobiliare fallita – spiegano i volontari – l’ultimo calendario che abbiamo trovato risale al 1999″. Al pian terreno, l’unica stanza in condizioni accetabili è quella tappezzata di vecchi manifesti elettorali di Luigi Giuseppe Villani, capo dei berlusconiani locali. “Stamattina sono venuti polizia e vigili urbani – riferiscono gli attivisti – ma hanno preso atto dell’occupazione e sono andati via”. Le famiglie hanno bimbi piccoli, sono rimaste senza casa per via della crisi economica. Il giro è sempre quello: recessione, perdita del lavoro, morosità con le rate d’affitto, sfratto. Sfratto e occupazione. Secondo la rete Diritti in Casa nel 2011 sono stati addirittura 500 i casi simili. “Servono provvedimenti d’urgenza come il blocco delle esecuzioni. In alternativa l’occupazione resta l’unica soluzione di ripiego: alcune di queste persone fino a ieri dormivano in auto, in alloggi di fortuna o addirittura in albergo a loro spese”. Adesso hanno un alloggio, anche se questa palazzina a tre piani - in cui l’unica presenza di vita recente è la foto di Villani – sembra tutt’altro. L’istinto di vita, assicurano però gli attivisti, è più forte di tutto. (marco severo)
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