Sul blog della Casa Cantoniera Autogestita di Parma puoi trovare tutte le news, gli incontri, le serate e gli eventi: musica, film, dibattiti, teatro, presentazioni di libri etc

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La Casa Cantoniera è uno spazio sociale occupato nel 2003 da una rete di comitati cittadini e da tre famiglie in emergenza abitativa. Lo stabile, di proprietà della Provincia di Parma, versava in uno stato di abbandono da diversi anni, a causa della progressiva dismissione del patrimonio pubblico. Nel 2005 è stata aperta una convenzione con la Provincia di Parma: abbiamo ottenuto un contartto di comodato d'uso di 9 anni rinnovabile per altri 9 per svolgere attività sociali e culturali ed è nato il Progetto Cantoniera. Così l'occupazione, inizialmente a scopo abitativo, con il tempo si è evoluta e si è ampliata, attraverso lunghi lavori di autorecupero, in un progetto politico più complesso. Ad oggi lo spazio è attraversato da diverse realtà che cooperano per rivendicare e ampliare i diritti di cittadinanza, la libertà di migrare e le politiche di welfare: la Rete Diritti in Casa che gestisce uno sportello gratuito per il diritto all'abitare e al welfare; l'associazione Ya Basta! e la squadra di calcio antirazzista La Paz!; la scuola di italiano per migranti "Perchè no?". Grande interesse e attivismo suscitano anche le tematiche ambientali ed ecologiche sviluppate dalla Mercatiniera, un mercato alimentare di autoproduzioni locali; dalla BiOsteria, una trattoria ecologica; e dalla Gasoniera, un gruppo di acquisto solidale.

Appuntamenti fissi:

* La GASoniera ogni primo lunedì del mese ore 21
* La Mercatiniera vi aspetta ogni giovedì pomeriggio dalle ore 16 alle 20 per fare una spesa genuina a km zero..anche in caso di pioggia!
* Lo Sportello della Rete diritti in casa è aperto ogni martedi pomeriggio dalle 18.30 alle 20.30..info e mutuo aiuto per le problematiche legate alla casa.
* La BiOsteria vi aspetta il venerdì e sabato sera, per una cena ecologica e genuina a km zero.
* Perchè no?: la scuola di italiano per migranti, gratuita, solidale, antirazzista.

E' nato il sito www.anomaliaparma.org
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mercoledì 20 gennaio 2010

EVITATO UN'ALTRO SFRATTO PER MOROSITA'. SERVIZI SOCIALI INUTILI


Nella mattinata di oggi 20 gennaio, gli attivisti della Rete diritti in casa e della SRU hanno impedito lo sfratto della famiglia Ivoriana sottoposta a provvedimento esecutivo per morosità in seguito alla perdita del lavoro da parte di uno dei componenti della famiglia.
Il nucleo, lo ricordiamo, è composto da Badia Clara e dal marito, oltre a due figli (la più piccola di 19 mesi) e al padre di Clara, anziano e cardiopatico, ed è residente in un condominio di proprietà della Immobiliare Buffolara, proprietaria di parecchie decine di alloggi in città, molti dei quali lasciati vuoti.
La massiccia presenza di attivisti, accorsi per difendere il diritto all’alloggio della famiglia in stato di necessità, ha di fatto evitato l’intervento delle forze dell’ordine, giunte insieme all’Ufficiale Giudiziario.
Parallelamente la famiglia stava definendo con le assistenti sociali di Via Marchesi il passaggio temporaneo (un mese) in un residence. Questa sarebbe stata una soluzione temporanea che tutti i componenti della famiglia avrebbero accettato in attesa di accedere ad una abitazione adatta alla propria situazione economica,e anche rendendosi disponibili al pagamento di una parte del costo di tale affitto temporaneo.
L’unica condizione posta dalla famiglia è stata quella di rimanere unita. Ma abbiamo dovuto assistere ad un assurdo irrigidimento da parte del Comune di Parma che ha insistentemente preteso che il maritodi Clara non potesse beneficiare dell’accoglienza presso il Residence. Questa decisione è incomprensibile in virtù del fatto che, come sopra specificato, nel nucleo è presente una bambina di 19 mesi e ci si aspettava un atteggiamento di buon senso da parte di un’amministrazione che fa della difesa dei valori familiari il proprio cavallo di battaglia.
Per riaprire la trattativa e ottenere una soluzione che consentisse di mantenere unito il nucleo famigliare, gli attivisti sono intervenuti presso la Sede dei servizi sociali di Via Marchesi. Dopo un lungo incontro, sembrava che le assistenti sociali avessero trovato una soluzione possibile presso un Residence non ancora convenzionato con il Comune, in grado di ospitare l’intero
nucleo familiare: esito questo che avrebbe consentito in pochi giorni, se non il giorno successivo, di liberare l’appartamento oggetto dello sfratto. Pochi minuti dopo lo scioglimento del presidio, invece, una telefonata da parte dell’assistente sociale riferiva il rifiuto, da parte dei dirigenti,
della proposta concordata.
La famiglia è pertanto rientrata nell’alloggio di Via Jenner senza una soluzione alternativa praticabile.

Non riteniamo che la questione si possa chiudere in questo modo e saremo al fianco della famiglia fino a una soluzione dignitosa. Tutto ciò non fa che dimostrare la necessità di provvedimenti forti, come il blocco degli sfratti, per arginare l’emergenza abitativa montante e dimostra altresì l’inadeguatezza degli strumenti del Comune in una situazione che diventa di
mese in mese più grave. Invitiamo l’Assessore alle politiche sociali Lasagna a esprimersi pubblicamente in merito alla questione.

Rete Diritti in Casa
SRU Società di Riappropriazione Urbana

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